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I bambini e la scrittura creativa (il progetto a San Severino)

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    La settimana scorsa è partito il progetto La mia scuola scrive un libro nella scuola primaria di San Severino Marche. Eccomi dunque a incontrare i bambini delle terze, quarte e quinte per aiutarli a trasformarsi da lettori a scrittori: nei prossimi due mesi questi piccoli eroi temerari realizzeranno un racconto articolato in quattro capitoli. Ogni classe, un racconto. Quindi, facendo una semplice moltiplicazione, già sappiamo che a primavera avremo il piacere di leggere quindici storie nuove di zecca, fresche e fantasiose. Una cosa che non smette mai di stupirmi è l'energia della creatività infantile. I bambini non si pongono paletti, non hanno paura di osare, sono forti del loro entusiasmo e di un pizzico di incoscienza.  Quando hanno un'idea se ne innamorano senza riserve e si buttano a capofitto nell'impresa di trasformarla in un racconto senza preoccuparsi di dettagli insignificanti come la messa in opera. Non li ho mai sentiti dire sarà troppo complicato?, e nemme

L'ORSA AMARENA E DINO BUZZATI

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                               Si è parlato tanto, ma non troppo, della triste vicenda di questa povera creatura che scelleratamente si è fidata dell'uomo. Lo sdegno e la malinconia che suscitano la fine inutile e oscena di un essere innocente potrebbero essere leva non di una caccia al colpevole (compito di chi di dovere), ma di una riflessione sul nostro rapporto con la natura. Sarà deformazione professionale, ma l'immagine di questa orsa uccisa da una fucilata mi ha fatto tornare in mente un altro orso, anch'esso ucciso a tradimento da una schioppettata infame. Nel bellissimo "La famosa invasione degli orsi di  Sicilia" Re Leonzio, padre amorevole del cucciolo Tonio, muore con queste parole struggenti: -Non tormentarti Tonino, nessuno è necessario a questo mondo. Partito io ci sarà qualche altro galantuomo capace di custodire la corona. Ma per la vostra salvezza, fratelli, mi dovete promettere una cosa... Tornate alle montagne. Lasciate questa città dove avete

La storia nella storia (il corso di scrittura creativa di Monte Rinaldo)

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  Lo scorso fine settimana ho avuto il privilegio di tenere un breve corso di scrittura creativa organizzato dall’associazione culturale Il sorriso di Stefania ODV e da Giaconi Editore , presso l’area archeologica La Cuma di MonteRinaldo dove sono conservati i resti millenari di un bellissimo tempio dedicato a Giove. Per prima cosa mi devo cospargere il capo di cenere perché fino a sabato ignoravo questo sito, e me ne dispiace visto che è un piccolo gioiello, tenuto con estrema cura e riguardo. A seguire il corso c’erano bambini, adolescenti e genitori. Erano presenti anche il sindaco e il vicesindaco, e tutti concordavano nella voglia di scrivere una storia che -sì- fosse bella e avvincente, ma soprattutto che parlasse di quei luoghi per farli conoscere a quante più persone possibile. Ognuno ha lavorato con entusiasmo e impegno; sia i grandi che i piccini hanno sfoderato fantasia, logica e immaginazione per imbastire una trama di tutto rispetto. Una preparatissima guida ci h

Per che età è?

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    Spoiler: per tutte. Pochi giorni fa, durante una presentazione del mio libro I Ricordanti * , mi sono trovata a chiacchierare con il mio editore e alcuni addetti ai lavori riguardo la prassi di indicare sui libri la fascia d'età. Da libraia devo ammettere che la divisione per fascia d'età è di una comodità straordinaria: quelli da 0 a 3 anni lì, i prescolastici di là, prime letture qua, i 7-9 a destra, 9-10 a sinistra e... voilà!...  il negozio è sistemato. Ma queste etichette (come tutte le etichette del resto) tendono a prendere potere e si arriva a un punto in cui diventano la scusa per l'intransigenza e la pigrizia mentale. A forza di incasellare tutto in compartimenti rigidi ci si dimentica delle zone dove la divisione non è poi così netta oppure, orrore!, che esistono individui fuori dallo schema. Bambini di otto anni che hanno letto il Signore degli Anelli vengono guardati con sospetto (sarà normale?); ragazzini di undici appassionati di Geronimo Stilton sono co

La vita intima di Niccolò Ammaniti

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  Scrivere un libro al presente indicativo è la tendenza del decennio. Fateci caso: ormai il vecchio e confortevole passato remoto è diventato un esemplare in via d’estinzione, sinonimo di scrittori antiquati e polverosi. Quelli fighi vanno di presente indicativo, con un ritmo incalzante che emula disperatamente la narrazione cinematografica, quasi a trasformare le proprie storie in sceneggiature già pronte all’uso. E detto tra noi io sospetto che molti di quelli che scrivono al presente prima ancora di buttare giù l’incipit abbiano già scelto il cast di un adattamento Netflix che forse mai arriverà. E poi, una volta abbracciata questa scelta stilistica, come non cedere alla tentazione di spazzare via la dimensione fiabesca e concedere giusto qualche scarna descrizione e striminziti elenchi di azioni di raccordo? Per nostra fortuna Ammaniti è uno di quelli che il mestiere lo conosce molto, ma molto, molto bene e in certe trappole non cade. Sceglie sì il presente, ma lo do

Mamma mia, che emozione!

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Raccolta differenziata porta a porta

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-Nonna no! -Che c’è? - Non puoi buttare le bucce di banana dentro il sacchetto blu! Quello è solo per la plastica e per le lattine! -Ma tu non ce l’hai la fidanzata? La domanda di nonna Peppa era in realtà un’espressione educata che significava “fatti gli affaracci tuoi”. E per sottolineare quanto la mia spiegazione l’avesse impressionata, ficcò dentro il blu anche una vecchia tazza di porcellana sbeccata che girava da anni per la cucina. Poi si guardò intorno insoddisfatta finché il suo sguardo non si posò sullo zerbino di corda intrecciata dell’ingresso, quello a forma di gatto con sopra scritto “Benvenuti”. -Ma si può sapere cosa stai facendo?-sbottai, vedendo che si accaniva a pigiare nel sacchetto anche il tappetino. -E che ce vo’, una laurea pe’ capirlo? Sto a mette la monnezza sbagliata nel sacchetto blu! -E perché, di grazia? -Perché mi ha detto la Carla che stasera passano i vigili a fare controlli qui, sulla nostra via. -E lei che ne sa? -Come che ne sa? Non ti ricordi che